Una storia in prima persona che coinvolge l'io di ciascun lettore: Giusy Carminucci legge «Carne e Sangue»

«La poesia è poesia quando porta con sé un segreto» (Giuseppe Ungaretti). E, sicuramente, la poesia di Vito Davoli ha in serbo più di un segreto. Certo, il suo mistero è una delle chiavi di lettura dell’intera silloge. Ed è il mistero che affascina e chiede un resoconto. Il contesto nel quale si sviluppa questa interessante pubblicazione di Vito Davoli parte dal presente, offre uno sguardo al passato e si proietta verso il futuro. È una storia in prima persona, che, però, arriva a coinvolgere l’io di ciascun lettore. La poesia di Davoli è uno specchio d’acqua: quintessenza della sua vita, taglio policromo delle sue versatili scelte. A partire dall’argomento e dal tono psicologico, Davoli fa dipendere l’espressione letteraria e la fa propria e la rende artisticamente importante. L’espressione individuale assume rilievo nell’analisi prospettica del sé e la storia dell’Autore emerge nei versi, permeata dalla considerazione del proprio spazio storico, attraversato da indefinibili traiettor...