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Puleo e Buttitta: un incontro d'arte e d'amicizia

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Ricevo con estremo piacere e gratitudine due splendidi volumi del Maestro Carlo Puleo , artista eclettico e poliedrico, caro amico personale di 𝗜𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗕𝘂𝘁𝘁𝗶𝘁𝘁𝗮, che ringrazio di cuore per avermi fatto dono di due autentici gioielli.  Il primo: una lettura della memoria, una sorta di reportage di vita che ha unito i due artisti, Puleo e Buttitta appunto, nell'incantevole e talvolta spaventoso panorama di una magnifica regione qual è la Sicilia, i suoi profumi, i suoi colori, la sua storia... Non un intervento critico sulla sua produzione letteraria quanto piuttosto un "Buttitta inedito", come sottolinea il Maestro Puleo nella breve ma piacevolissima conversazione telefonica della quale mi ha onorato, attraverso cui portare alla luce e ricordare un rapporto di amicizia e quotidianità che ha caratterizzato buona parte della vita dei due artisti. «Nei primi anni sessanta, come tanti altri giovani siciliani, credevo possibile un cambiamento radicale della realt...

"Il peccato, non il peccatore"! Leggendo «Per Luigi non odio né amore» di Gianni Antonio Palumbo.

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Un romanzo che si legge tutto d'un fiato? È possibile. Ma è riduttivo per una narrazione come quella che Gianni Antonio Palumbo struttura dentro questa pregevole fatica letteraria   Per Luigi non odio né amore ( Scatole Parlanti 2020). Sono necessari due o tre respiri profondi per poter godere a pieno delle storie, anzi della ragnatela di storie lungo le quali si sviluppa questa trama particolarmente affascinante.  Quella di Palumbo è una prova narrativa particolarmente riuscita da qualunque punto di vista e da qualsiasi prospettiva la si guardi: che sia linguistica, filosofica, strutturale, metatestuale l'opera convince e avvince spingendo il lettore fino alla fine del romanzo che scioglie, in modo particolarmente affascinante, non solo l'intrico sviluppatosi nel corso della trama particolarmente ricca ma pure il garbuglio delle riflessioni che ciascun capitolo/episodio sollecita nel lettore più incallito e maturo su un piano differente e direi "più alto" rispet...

«A un certo punto andava detto»: Enio Minervini legge «Appunti di un buonista»

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Ad un certo punto qualcuno bisognava che lo dicesse; e Vito Davoli lo dice.  Lo dice che il discorso razzista e discriminatorio di chi vuole chiudere le frontiere alla sofferenza umana e lasciare morire chi fugge da sofferenze inimmagi-nabili non può agire nel discorso pubblico e privato in modo indisturbato. Lo dice che il ricatto retorico del buonismo è solo un ricatto disonesto; e ai ricatti bisogna sempre avere la forza di sottrarsi. Lo dice in una lunga conversazione sui social sviluppata prima della pandemia. Ma l’eco delle sue parole risuona ancora oggi mentre migliaia di migranti passano un feroce inverno al confine dell’Unione europea, tra la Polonia e la Bielorussia, riflettendo ad un mondo distratto l’immagine di donne, uomini e tanti, tantissimi bambini che muoiono di freddo e fame in faccia alla nostra indifferenza. Lo dice Vito ad un interlocutore sordo, assordato dalle stesse parole che gli rimanda. V. DAVOLI, Appunti di un buonista. Dialoghi social: migrazioni, diri...

Riaccarezzare il tempo che fu. La recensione di Marta Maria Camporeale a «Un dono inaspettato» di Fulvia Altomare

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«Quando Margherita si trasferisce in un vicolo del centro storico con suo marito Felice non sa quello che l’aspetta. Non potrebbe essere più diversa dalle persone che abitano quelle case con le porte sempre aperte, le tende lise a schermare un’intimità che non c’è. All’inizio non riesce a entrare in sintonia con Teresa, Letizia, Elisabetta, Agnese. Le donne del vicolo la guardano con diffidenza, marcano le differenze che ci sono fra di loro e le gravitano attorno, curiose. Ma un giorno tutto cambia quando alla sua porta arriva qualcuno che mai avrebbe pensato. Può un vicolo divenire persona, oggetto o parte integrante della vita di qualcuno? Quanto amore origina al suo interno? Quanto odio, dolore o riconoscenza genera e alimenta nello scorrere del tempo?» Un giorno di novembre conosco virtualmente Fulvia Altomare, coincidenze prettamente letterarie. L’amicizia in tempi brevissimi diventa reale. Fulvia mi accoglie nel suo mondo, nella sua dimensione. Il suo domicilio sembra fuori dal t...

«Il nome dell'ombra». Il racconto dei «SURREALIA» pubblicato su ISEAF Book.

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 Nell'ambito del progetto letterario 𝗜 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗡𝗲𝗿𝗶, giunto alla sua XV edizione, il mio racconto 𝘐𝘭 𝘯𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘰𝘮𝘣𝘳𝘢 è selezionato per la pubblicazione su 𝗜𝗦𝗘𝗔𝗙 𝗕𝗼𝗼𝗸. Ringrazio di cuore la redazione per l'encomiabile lavoro di 𝘦𝘥𝘪𝘵𝘪𝘯𝘨 e per la splendida immagine allegata al racconto. Il nome dell'ombra Racconto surreale Il medico uscì dalla vecchia stanza da letto con lo sguardo esterrefatto, cambiando ripetutamente espressione, ora incredula ora nauseata. Sancì e registrò la morte di Leo: per infarto, verbalizzò. Per asfissia, invece, quella di sua madre. E questo era sufficiente a comprendere alcune delle sue reazioni ed espressioni. Altre, invece, apparivano piuttosto inusuali per un medico legale, un patologo abituato a dichiarare morti e a mettergli le mani addosso per mestiere. Tuttavia, di fronte a un poco più che quarantenne che tira le cuoia per soffocamento con un’erezione in corso mentre dorme accanto a sua madre quasi o...

Surrealia: un'esperienza condivisa fra realtà virtuale e surrealtà letteraria.

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L’esperienza è stata proficua: è nata sul web, meglio, sui social quasi a voler testimoniare che anche i più avanzati strumenti della tecnologia possono non solo essere usati con oculatezza, utilità e piacere ma addirittura essere messi al servizio di quanto di più tradizionale si possa concepire: un libro stampato! Accanto al più contemporaneo e-book . È questo il risultato di un’esperienza condivisa in tutte le sue fasi: nata nel laboratorio dell’Università della Poesia “JUAN RAMON JIMENEZ”, creato e diretto dal professor   Daniele Giancane, la collettanea ha visto ognuno degli autori, dopo un periodo di formazione e condivisione della parola scritta e dei suoi strumenti, misurarsi con le indicazioni del professore e dare vita, ciascuno secondo la propria sensibilità e capacità creativa, ai propri racconti surreali sottoponendoli alla preventiva lettura di tutti i partecipanti al laboratorio e raccogliendo, in un totale spirito di condivisione e crescita, consigli, appunti, “co...