Puleo e Buttitta: un incontro d'arte e d'amicizia
Ricevo con estremo piacere e gratitudine due splendidi volumi del Maestro Carlo Puleo, artista eclettico e poliedrico, caro amico personale di 𝗜𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗕𝘂𝘁𝘁𝗶𝘁𝘁𝗮, che ringrazio di cuore per avermi fatto dono di due autentici gioielli.
Il primo: una lettura della memoria, una sorta di reportage di vita che ha unito i due artisti, Puleo e Buttitta appunto, nell'incantevole e talvolta spaventoso panorama di una magnifica regione qual è la Sicilia, i suoi profumi, i suoi colori, la sua storia...
Non un intervento critico sulla sua produzione letteraria quanto piuttosto un "Buttitta inedito", come sottolinea il Maestro Puleo nella breve ma piacevolissima conversazione telefonica della quale mi ha onorato, attraverso cui portare alla luce e ricordare un rapporto di amicizia e quotidianità che ha caratterizzato buona parte della vita dei due artisti.
«Nei primi anni sessanta, come tanti altri giovani siciliani, credevo possibile un cambiamento radicale della realtà economico-sociale dell'Isola ed ero particolarmente interessato a conoscere la condizione dei paesi dell'entroterra. Accompagnare Ignazio Buttitta nei recital che teneva nelle piazze era per me un'opportunità, in quanto ciò mi consentiva di venire a contatto diretto con la gente e in particolare con i contadini» (C.PULEO, dal 1° capitolo del libro).
Il secondo: un catalogo delle opere del Maestro Carlo Puleo che vale la pena sfogliare per lasciarsi catturare da una pittura materica, intensa e generosa, lungo tutto il corso della sua storia e della sua evoluzione.
«Come insegnava Henri Focillon, le forme artistiche, quando sono veramente tali, vivono una loro vita autonoma che sfida l'avvicendarsi delle mode culturali e il tortuoso e improbabile oscillare delle scelte stilistiche. Mentre persone e fatti della storia evenemenziale corrono permanentemente verso un ineludibile tramonto, i pensieri e i sentimenti, le emozioni e le voci di cui le forme artistiche sono portatrici perdurano nel tempo e oltre il tempo: evidenze della memoria e memoria esse stesse» (A. BUTTITTA, in "Memoria e territorio" - prefazione al testo).
Ricordo che 𝗜𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗕𝘂𝘁𝘁𝗶𝘁𝘁𝗮 (Bagheria, 1899 – 1997) è probabilmente la voce più significativa della poesia dialettale siciliana del 900: come sostiene Daniele Giancane, «certamente la Sicilia ha prodotto tanti altri ottimi poeti dialettali, da Sante Calì a Vannantò – ma la forza espressiva, la tensione politica, la concezione della poesia come atto rivoluzionario e di risveglio delle coscienze, nonché come ‘voce’, recitazione, teatralità,direi ‘corporeità’, in Buttitta è insuperabile». Leggi l'articolo qui.
L'impegno dell'intellettuale rispetto alle vicende storiche che gli e ci attraversano la vita è particolarmente evidente nella produzione di Buttitta: «l’apporto degli intellettuali a questa battaglia combattuta contro i poteri deviati del fenomeno corruttivo che, proprio in territorio sicano, ha visto i più efferati crimini», come sostiene il poeta e critico Lorenzo Spurio in un suo saggio breve recentemente pubblicato sul blog de La Vallisa, trova una voce potente proprio in Buttitta e, in particolare in un suo intervento lirico a proposito della morte di Turiddu Carnevale al quale rimandiamo con questo link.
Dal catalogo delle opere del Maestro Carlo Puleo ho selezionato due opere di fronte alle quali sono rimasto incantato e che qui ripropongo insieme alle copertine dei due volumi ricevuti in dono. Ringrazio di cuore il maestro Puleo per avermene voluto omaggiare.
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