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Quarantasei liriche taglienti come un bisturi: Italo Interesse legge le "Apocalissi" sul Quotidiano di Bari

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 Edita da Tabula Fati l’ultima silloge del nostro Vito Davoli, poeta, critico letterario, saggista e traduttore Quarantasei liriche taglienti come un bisturi Una umanità sconfi tta e moralmente impoverita seduta “sul lastrico di una speranza” è al centro di una rifl essione amara, tuttavia assolutiva Il pianeta languisce, l’umanità cresce solo numeri camente. Non è un caso se di fatto siamo entrati nella terza guerra mondiale. Una pletora di insoddisfatti, di frustrati, di confusi e di perdenti sembra proiettarsi verso la cuspide di un’ideale parentesi graffa oltre la quale si palesa l’Armageddon. Che nome dare a tante vite omologate e fallimentari? “Tanto vale chiamarle apocalissi” suggerisce Vito Davoli nella sua ultima ed omonima silloge edita da Tabula Fati: quarantasei liriche taglienti come un bisturi omaggiano il pensiero di Guido Oldani. Una umanità sconfitta e moralmente impoverita seduta “sul lastrico di una speranza” è al centro di una riflessione amara, tuttavia assol...

MAURO MACARIO legge "Tanto vale chiamarle Apocalissi"

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Mauro Macario , poeta e narratore di lungo corso, con all'attivo una quindicina di sillogi, già autore e regista cinematografico e televisivo per Rai e Mediaset, oltre che per il cinema e il teatro, figlio del leggendario attore Erminio Macario del quale ha scritto e curato la biografia ufficiale nel volume Macario, un comico caduto dalla luna (Baldini & Catoldi, 1998), legge e recensisce la nuova raccolta di poesie del poeta e critico pugliese Vito Davoli , Tanto vale chiamarle Apocalissi / Màs vale llamarlas apocalipsis , silloge bilingue italiano-spagnolo con la prefazione di Guido Oldani , fondatore del Realismo Terminale, per i tipi di Tabula fati, Chieti 2025. C’è un modo macroscopico di vedere le apocalissi del nostro tempo, ad esempio ponendo l’occhio a una specie di telescopio roteante che individua nel mondo le grandi tragedie epocali: guerre, carestie, consumismo, disuguaglianze, e così poterne fare un saggio eruttivo, critico, mastodontico: la saggistica delle cat...

In anteprima, la prefazione di GUIDO OLDANI a TANTO VALE CHIAMARLE APOCALISSI di prossima uscita

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Se non sbaglio, nel 2022, ci si è indaffarati a cercare di ripristinare la poesia civile, sia i miei realisti terminali che Vito Davoli, insieme al suo amico Marco Cinque. Da allora è stato una fioritura, fino all’esagerazione, per cui la poesia civile diventa consolazione per pensionati. Nel frattempo, Davoli incontra il Realismo terminale col quale si intreccia. Nel contempo la poesia civile diventa poesia infernale e la specie umana, morendo in guerre, non più militari ma ormai soltanto assassine, è usata come materiale per un planetario concimificio. con Guido Oldani Mi pare che Vito Davoli tenga botta con sudata consapevolezza. Il suo lavoro poetico non è affatto una fotocopia, come oggi capita abitualmente, ma è un’officina, nel senso pasoliniano del termine, capace di interloquire con questi nostri giorni funerari. Naturalmente un pizzico d’ironia, come il sale sui cibi, salva felicemente dalla insipidità che ci sta braccando con tutta l’energia di una disperata cultura circense...