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In anteprima, la prefazione di GUIDO OLDANI a TANTO VALE CHIAMARLE APOCALISSI di prossima uscita

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Se non sbaglio, nel 2022, ci si è indaffarati a cercare di ripristinare la poesia civile, sia i miei realisti terminali che Vito Davoli, insieme al suo amico Marco Cinque. Da allora è stato una fioritura, fino all’esagerazione, per cui la poesia civile diventa consolazione per pensionati. Nel frattempo, Davoli incontra il Realismo terminale col quale si intreccia. Nel contempo la poesia civile diventa poesia infernale e la specie umana, morendo in guerre, non più militari ma ormai soltanto assassine, è usata come materiale per un planetario concimificio. con Guido Oldani Mi pare che Vito Davoli tenga botta con sudata consapevolezza. Il suo lavoro poetico non è affatto una fotocopia, come oggi capita abitualmente, ma è un’officina, nel senso pasoliniano del termine, capace di interloquire con questi nostri giorni funerari. Naturalmente un pizzico d’ironia, come il sale sui cibi, salva felicemente dalla insipidità che ci sta braccando con tutta l’energia di una disperata cultura circense...