Su «L'Isola di Gary» con Federico Preziosi e VersiPelle
Ben «trentatré i poeti chiamati a raccolta da Maria Pia Latorre, che hanno saputo declinare con accenti e stili assai differenti, ma tutti significativi, i vari temi ambientali» Si tratta di: Annalisa Mercurio, Antonio Rotondo, Cosimo Lamanna, Cosimo Rodia, Daniela Pinassi, David La Mantia, Elisabetta Stragapede, Ezia Di Monte, Federico Preziosi, Gianni Antonio Palumbo, Gianpaolo Mastropasqua, Giuseppe Zilli, Letizia Cobaltini, Loredana Lorusso, Lucia Diomede, Luigi Lafranceschina, Mara Venuto, Maria Curatolo, Mariateresa Bari, Maura Picinich, Mauro De Pasquale, Monica Messa, Nicola De Matteo, Onofrio Arpino, Paolo Polvani, Pasqua Sannelli, Rosa Colella, Rosa Costantino, Raffaello Volpe, Vito Davoli, Vittorino Curci e Zaccaria Gallo.
Leggi anche il post relativo alla prima uscita del secondo volume de L'Isola di Gary a questo link, con alcune poesie, tratte dalla raccolta, di Vittorino Curci, Mara Venuto, Gianni Antonio Palumbo e Gianpaolo G. Mastropasqua.
Personalmente, in questo appuntamento on-line, ho avuto modo di leggere la mia poesia Spiaggia di gennaio, inclusa nell'antologia e tratta dalla mia prima silloge Contraddizioni (Leucò 2001) che riporto di seguito anche nella traduzione spagnola di Carolina La Rosa Montillo e Jorge Ledezma (Juadalajara, México).
Spiaggia di gennaio
La spiaggia di gennaio si rattrista
corruga spumose sopracciglia.
Accartocciata la fronte di sabbia
divora nei dossi
(rughe di memoria)
culo di donna e corsa di bambino.
Supina la spiaggia di gennaio
ha occhi infiniti di scogliera
e tatto audace di fango.
Làsciati sfiorare ancora…
(sgradevole pelle che sa di granuli).
Lambire le tue cosce marine
e il sapore minerale del tuo sesso.
Ma vieni via adesso.
Sàlvati dalla coltre di questo sole malandato.
La lana è un ruggito da grattare
per metterlo a tacere.
Le icone nude dei tuoi singhiozzi
scalfiggono i ricordi.
Playa de enero
La playa de enero ya entristece
corruga las cejas espumosas.
Enroscando su frente arenosa
devora en los baches
(arrugas de memoria)
culo de mujer y carrera de niño.
Supina la playa de enero
tiene ojos de arrecife interminables
y toque audaz de barro.
Deja que te toque de nuevo...
(piel desagradable que sabe a gránulos).
Tocar tus muslos de mar
y el sabor mineral de tu sexo.
Pero ahora vete.
Sal de la manta de este sol raído.
La lana es un rugido que hay que rascar
para silenciarlo.
Los iconos desnudos de tus hipos
derrotan los recuerdos.