Pubblicata a Panama la mia traduzione italiana alla poesia 𝙀𝙡 𝙩𝙧𝙪𝙚𝙣𝙤 𝙥𝙧𝙤𝙢𝙚𝙩𝙞𝙙𝙤 di Giovanna Benedetti
La poetessa panamense Giovanna Benedetti pubblica la mia traduzione italiana al suo poema El trueno prometido, tratto dalla raccolta Entonces, ahora y luego del 1992 e così scrive: «Vito Davoli ha hecho una maravillosa versión al italiano de mi poema “El trueno prometido”. Ha conseguido que truene el rugido del jaguar en cada verso de esa lengua hermosa y vital. Grazie mille, caro Vito, per questo bellissimo regalo».
Riporto di seguito il testo in versione originale castigliana e nella mia traduzione italiana ringraziando Giovanna Benedetti per la scelta e la pubblicazione della mia versione.
EL TRUENO PROMETIDO
Este enorme continente es un jaguar dormido.
Un felino agazapado y ubicuo
que aguarda en cada pie de tierra su momento.
Su mandíbula está tensa:
tiembla embozalada como lengüeta mordaz en sus estigmas.
Y sus garras se hunden en las profundidades carnales del instinto.
Y su espléndida pelambre manchada de simiente y sangre cruda
respira desencadenando soles de aserrín y de pólvora.
Y su pupila veteada de huracanes: brilla
y es con cada mirada toda selva
toda río, toda montaña, toda pampa
páramo y desierto.
Es el ojo espectral del sueño de la fiera viva.
Es el el colmillo inexorable del relámpago
(el trueno prometido).
Es la zarpa acérrima y auténtica
(el fuego de los sacrificios).
La furia inmarcesible de los inmortales
(la sombra del tiempo conjurado).
Y es el vientre épico/telúrico
de la hermosa bestia antigua: procaz, indómita y bravía.
LA PROMESSA DEL TUONO
Questo enorme continente è un giaguaro sonnolento.
Un felino accovacciato e onnipresente
che in ogni zolla attende il suo momento.
Ha la mascella tesa:
imbozzolata trema, nelle sue stigmate, linguetta tagliente.
E i suoi artigli affondano nelle profondità carnali dell'istinto.
La sua pelliccia splendida macchiata di seme e sangue crudo
respira scatenando stelle di segatura e polvere da sparo.
Ha la pupilla venata di uragani: brilla
ed è tutta la giungla ad ogni sguardo
ciascun fiume, montagna ed ogni pampa
ogni landa e deserto.
È l'occhio spettrale del sonno della bestia vivente.
La zanna inesorabile del fulmine
(la promessa del tuono).
È la zampa autentica e accanita
(fuoco di sacrifici).
La furia immarcescibile degli immortali
(l'ombra del tempo evocato).
Ed è il ventre epico/tellurico
della meravigliosa bestia antica: procace, indomita e ribelle.
Giovanna Benedetti