Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2025

In anteprima, la prefazione di GUIDO OLDANI a TANTO VALE CHIAMARLE APOCALISSI di prossima uscita

Immagine
Se non sbaglio, nel 2022, ci si è indaffarati a cercare di ripristinare la poesia civile, sia i miei realisti terminali che Vito Davoli, insieme al suo amico Marco Cinque. Da allora è stato una fioritura, fino all’esagerazione, per cui la poesia civile diventa consolazione per pensionati. Nel frattempo, Davoli incontra il Realismo terminale col quale si intreccia. Nel contempo la poesia civile diventa poesia infernale e la specie umana, morendo in guerre, non più militari ma ormai soltanto assassine, è usata come materiale per un planetario concimificio. con Guido Oldani Mi pare che Vito Davoli tenga botta con sudata consapevolezza. Il suo lavoro poetico non è affatto una fotocopia, come oggi capita abitualmente, ma è un’officina, nel senso pasoliniano del termine, capace di interloquire con questi nostri giorni funerari. Naturalmente un pizzico d’ironia, come il sale sui cibi, salva felicemente dalla insipidità che ci sta braccando con tutta l’energia di una disperata cultura circense...

La misura di un verso che coglie le essenze: DANTE MAFFIA recensisce CARNE E SANGUE

Immagine
Raro trovare una voce di poeta sempre composta e sempre attenta alla misura espressiva, a non andare oltre i confini di una realtà vissuta e rielaborata per coglierne le essenze e renderle immagini da conservare. Sì, la prima cosa che rende piacevole questa raccolta è il timbro espressivo, la capacità di saper cogliere le emozioni e renderle poesia senza fronzoli, senza eccessi, senza aggiunte troppo letterarie che avrebbero reso le espressioni legate a una stagione e non alla marea disorientante del tutto. Insieme a Dante Maffia alla XV Notte Bianca della Poesia a Giovinazzo e Molfetta, giugno 2025 Del resto un’opera che si presenta sotto la benedizione delle due maggiori poetesse russe, e non solo, Anna Achmatova e Marina Cvetaeva, vuole fare intendere che si sta muovendo in atmosfere roboanti, in ascensioni liriche che vogliono dimostrare che la poesia è lievito che si accumula da flussi indistinti che macerano processi infiniti per poter cogliere quella immobilità «in un tempo fals...