Naturalismo, simbologia e misticismo con contaminazione psicologica e carnale: Eugenio Nastasi legge «Carne e sangue»
Raramente ci è dato interpretare il motivo conduttore di un testo cominciando dalla copertina. Come accade con le scene iniziali che illustrano l’avvio di una proiezione d’autore, l’opera di Vito Davoli parte dalla riproposizione di una celebre opera di Tiziano, Amor sacro e amor profano e di seguito la scritta del titolo Carne e sangue , che stigmatizzano, a lettura avvenuta, la stretta funzione tra ispirazione panico-sensuale di un naturalismo intinto di rutilante simbologia sfumato di misticismo e la contaminazione psicologica, carnale, autobiografica dell’Autore ottenuti con il ricorso e la percussione di certe note, di formule quasi rituali aderenti alla simultaneità della materia con la visione poetica. Da subito si capisce che il poeta adotta una speciale strategia di assedio alla problematica amorosa, all’intensa presenza di un tu indefinito, al ricordo di occasioni vissute, mentre anela a ricongiungersi col tutto, con la proclamazione di questo congiungimento, come se la...