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L'invito al XXVII Encuetro de Poetas Iberoamericanos sulla rivista spagnola Tiberiades

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L'invito del poeta Alfredo Pérez Alencart al XXVII Encuentro de Poetas Iberoamericanos a Salamanca in Spagna, è ufficializzato da questa pubblicazione sulla rivista di critica letteraria spagnola Tiberiades . Qui vengono edite le poesie scelte per l'Incontro salmantino e pubblicate biligue, sia in italiano che in traduzione castigliana. Sono profondamente grato all'amico poeta e prof. Alfredo Pérez Alencart tanto per l'invito quanto per la generosa disponibilità alla diffusione della poesia nei quattro angoli del pianeta. Così scrive Alfredo dandone notizia sui social: Oggi è la volta dell'Italia a Salamanca: “CHIUDO GLI OCCHI / CIERRO MIS OJOS” e altre poesie di VITO DAVOLI per il XXVII ENCUENTRO DE POETAS IBEROAMERICANOS. Sono lieto di presentare questa sintesi del poeta, traduttore e antologista Vito Davoli , che sarà presente al XXVII Encuentro de Poetas Iberoamericanos - Salamanca. I testi scelti sono appena stati pubblicati sulla rivista Tiberíades , diretta

MASSIMO TETI legge 𝘊𝘢𝘳𝘯𝘦 𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘦

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Ringrazio sinceramente l'amico poeta Massimo Teti per questa sua riflessione sul mio  Carne e sangue : gliene sono davvero grato. Dà tutto un senso a quel tormentato mettere la penna su foglio bianco. E se la poesia lascia qualcosa a chi legge, allora forse sarà valsa la pena passare per certi percorsi. Così scrive Massimo Teti: «Come si leggono le poesie? Ad alta voce, sentendone la musicalità, facendo risuonare ogni parola, ogni sillaba, ogni verso nel petto, nelle pareti del cuore? Oppure in silenzio, assaporandone ogni parola, ogni sillaba, ogni verso, facendoli risuonare nella testa e poi nel cuore? Io non lo so, ma certe poesie sono talmente belle e talmente potenti che anche se non le leggi ad alta voce ti risuonano lo stesso nel cuore, ti scavano dentro e ti lasciano un'impronta, un qualcosa che rimane, e tu non sei più lo stesso. A me è successo con tanti poeti e poete, e è successo anche con Vito Davoli, leggendo la sua splendida silloge  Carne e sangue . Chiedo scusa

Hector Flores (Honduras) lee dos poemas de Vito Davoli

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Infinitamente grato al poeta e animatore culturale onduregno 𝗛𝗲𝗰𝘁𝗼𝗿 𝗙𝗹𝗼𝗿𝗲𝘀 che, nella sua rubrica virtuale 𝗧𝗶𝗸𝘁𝗼𝗽𝗼𝗲𝘀𝗶𝗮, porta due mie poesie fino in Honduras. Riporto di seguito le due poesie sia in italiano che nella traduzione spagnola. Commosso ed emozionato, ringrazio di cuore Hector per questa generosa quanto gradita sorpresa. CHIUDO GLI OCCHI Adesso chiudo gli occhi Mi affido al buio In ogni angolo provo a riempirlo Di ciò che viene Dal tempo non vissuto O già dimenticato. Anche i suoni Non scelgo Scandiscono il ritmo che distingue L'inafferrabile dal persistente. Il tempo che separa I sogni dai segni. CIERRO LOS OJOS Ahora cierro los ojos Confío en la oscuridad En cada barranco trato de llenarla De lo que viene Del tiempo no vivido O que ya se ha olvidado. Ni siquiera yo elijo Los sonidos Están marcando el ritmo che distingue Lo escurridizo de lo persistente, El tiempo que separa  Los sueños de los signos. * * * HYBRIS Questa notte avrei vol

Sfumature distoniche e oscillazioni nell'architettura de «Il Tempo della Carestia» di Gianni A. Palumbo

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C'è da dire, senza tema di smentita, che raramente si ha la possibilità e la fortuna di imbattersi in testi poetici di spessore e intensità come questi elaborati ne Il tempo della Carestia di Gianni Antonio Palumbo. La silloge, edita da Tabula fati nel 2023, è stata già salutata da più parti come un'opera di particolare rilievo letterario ed è certamente il caso di sottolineare che accanto all'orizzonte letterario, l'opera propone una serie di percorsi possibili all'interno dei quali la "giostra" contenutistica ed emotiva architettata dall'autore trova piena rispondenza e conferma nell'impianto generale della raccolta: ripropone in piccolo, in ciascun microcosmo - che sia letterario, filosofico, sociale, valoriale, spirituale, linguistico, ideale e perfino "politico" - ciò che, più in grande, ci è parso costituire l'architettura vera e propria dell'intera opera. Una continua oscillazione che si nutre della nuda verità del sentim

Pubblicata a Panama la mia traduzione italiana alla poesia 𝙀𝙡 𝙩𝙧𝙪𝙚𝙣𝙤 𝙥𝙧𝙤𝙢𝙚𝙩𝙞𝙙𝙤 di Giovanna Benedetti

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La poetessa panamense Giovanna Benedetti pubblica la mia traduzione italiana al suo poema El trueno prometido , tratto dalla raccolta Entonces, ahora y luego del 1992 e così scrive: « Vito Davoli ha hecho una maravillosa versión al italiano de mi poema “El trueno prometido”. Ha conseguido que truene el rugido del jaguar en cada verso de esa lengua hermosa y vital. Grazie mille, caro Vito, per questo bellissimo regalo ». Riporto di seguito il testo in versione originale castigliana e nella mia traduzione italiana ringraziando Giovanna Benedetti per la scelta e la pubblicazione della mia versione. EL TRUENO PROMETIDO    Este enorme continente es un jaguar dormido. Un felino agazapado y ubicuo que aguarda en cada pie de tierra su momento. Su mandíbula está tensa: tiembla embozalada como lengüeta mordaz en sus estigmas. Y sus garras se hunden en las profundidades carnales del instinto. Y su espléndida pelambre manchada de simiente y sangre cruda respira desencadenando soles de aserrín y

"Esercizi di Realismo Terminale" a New York sulla rivista iberofona «Nueva York Poetry Review»

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I miei 𝘌𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘻𝘪 𝘥𝘪 𝘙𝘦𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘛𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢𝘭𝘦 approdano a New York grazie alla rivista iberofona Nueva York Poetry Review in lingua originale e in traduzione spagnola. Con orgoglio ed emozione ringrazio l'intera redazione della rivista e in particolare la direttrice Mar Russo per il generoso spazio riservatomi e il poeta e amico Alfredo Pérez Alencart per la segnalazione e la curatela della colonna. A questo link è possibile visionare la pagina della rivista in lingua originale spagnola: https://www.nuevayorkpoetryreview.com/Nueva-york-Poetry-Review-3688-161-poesia-italiana-vito-davoli- Riporto di seguito la traduzione del testo spagnolo pubblicato nella rivista e nella corrispondente pagina social che così recita: Invitación a la lectura: Invitamos a los lectores de Nueva York Poetry Review a sumergirse en los Ejercicios de Realismo Terminal de Vito Davoli. Descubre en estos poemas una fusión de la profundidad emocional y conceptual, reflejando la resistenc

MAURO DE PASQUALE (ri)legge e presenta 𝘾𝙖𝙧𝙣𝙚 𝙚 𝙨𝙖𝙣𝙜𝙪𝙚 a Bisceglie

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Di seguito la relazione tenuta dal prof. Mauro De Pasquale il 6 marzo 2024 in occasione della presentazione di Carne e sangue presso l' Opera Don Uva di Bisceglie nell'ambito della manifestazione DIVERSI INVERSI a cura del Circolo dei Lettori di Rosa Leuci e Ida Lucia Musci. È complessa la poesia di Davoli. Molto. E la complessità si proclama già dalla copertina di Carne e Sangue . La quale riproduce un quadro famoso di Tiziano: L’amor sacro e l’amor profano . Ma con una variante importante, significativa. Nel quadro di Tiziano infatti la posizione delle due figure femminili, quella vestita e la venere nuda, sono situate in posizione inversa: l’amor sacro a sinistra dell’osservatore, l’amor profano alla destra. Un pasticcio? Un refuso editoriale? Nemmeno per sogno. La scelta dell’autore è voluta, pienamente consapevole. Perché la copertina è già metafora, del libro. Per Davoli, infatti, la realtà può essere tranquillamente intercambiabile, e illusoria, e come Penelope può sn

Prefazione a "CUOREMOTO" la nuova antologia solidale curata da SANTA VETTURI

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Sperimentare il mondo, farlo diventare nostro e diventarne parte Ha un senso il mettersi e lo stare insieme quando si parla di poesia. Evanescente a volte, certo; altre volte un po’ forzato ma radunarsi attorno alla traduzione concreta di un impegno che, in un modo o nell’altro, generi un risultato tangibile vuol dire anche implicitamente ammettere e condividere un senso e un valore della poesia – e direi anche un potere – nel trasmettere la concretezza dell’esperienza umana, di andata e di ritorno, e nel veicolare emozioni e significati che vanno al di là della superficie estetica e teorica. Da tempo l’infaticabile curatrice Santa Vetturi ci ha abituato ad iniziative che, raccogliendo attorno alla poesia poeti di estrazione, spessore, provenienza ed estetica differenti – anche molto distanti gli uni dagli altri – si traducono in gesti concreti che finiscono in modo del tutto appropriato a “colpire nel segno”, a raggiungere gli obiettivi predeterminati. Detesto usare il termine benefi