L'espressione del dolore in tre liriche di Ada de Judicibus Lisena

Sebbene «non so dove dimora», alla fine «venne il dolore / e devastò le notti». Sono alcuni versi con cui la poetessa Ada de Judicibus Lisena non schiva né raggira il dolore ma gli si pone di fronte, lo osserva, lo esamina e soprattutto lo vive lasciandosi attraversare senza opporre resistenza ma senza risparmiarlo al necessario “ridimensionamento” lirico.


IL DOLORE
 
Venne il dolore.
Fu il genito animale,
l'urlo del corpo vittima
del corpo tiranno
che annichilì il pensiero
umiliò la poesia.
Scese la spada
che sulle attese incombeva
e minacciava i sogni.
Il pozzo inghiottì a vertigine. 
 
Venne il dolore e devastò le notti,
rese piombo il cielo.
Il dolore
nostra amara, nostra nuda umanità.

da La pioggia imminente, Edizioni Mezzina, Molfetta 2000


È espressione calda e meditata di un sentimento del quale si ha piena coscienza se accanto al “dolore di vivere” esiste pure la consapevolezza del dolore nell’esistenza, che ha margini pur definiti nell’individualità («l’urlo del corpo vittima / del corpo tiranno») ma con un orizzonte più ecumenico («il dolore / nostra amara, nostra nuda umanità») verso il quale – quest’ultimo – la poetessa molfettese non trascura mai di lanciare lo sguardo.

OCCHI 
 
Come un leitmotiv
che per ore possieda la mente,
un tema triste
che rimandi ai perché
al senso della vita,
così mi martella un'immagine:
             due occhi
antichi quanto il mondo,
uno sguardo
incontrato un solo istante
nella corsia metallica
del nostro ospedale. 
 
Era il dolore arreso,
la sofferenza pura
senza scampo e difesa.

da Una stagione pensosa, Edizioni Mezzina, Molfetta 2005


E al senso della figura retorica, al potere della metafora affida la "pittura" dell'indicibile e del non detto, nascosti dietro «la sofferenza pura / senza scampo e difesa», in una attenta e minuziosa scelta di lemmi - talvolta spietati (si veda quello «smorto frascame» o quel «male che sogghigna») - che sono la consolidata e riconosciuta cifra stilistica della poetessa.

IL MALE 
 
È malato un albero.
Guerriero contro i venti
primadonna dai mille monili,
era il mio orgoglio verde
nell'orto quasi un mito. 
 
Hanno un destino gli alberi
un decreto inatteso di pena, di morte?
Il mio albero altero
declina, già smorto frascame,
già vinto.
Cede a un nemico subdolo
che gli abita dentro
e dentro lo divora.
Il Male.
Il male che sogghigna alla Bellezza
che spia, scava
e cova uova nere.
Il Male a tradimento.

da I musici di Haydin, Secop edizioni 2015 


ADA DE JUDICIBUS è nata nel 1930 a Molfetta dove ha sempre vissuto. Risiede attualmente a Milano. Laureata in Lettere, ha insegnato nelle scuole superiori della sua città. Ha pubblicato in poesia: Versi (Mezzina, Molfetta 1983), Fiori di campo (Mezzina, Molfetta 1984), L'inquieto fluire del tempo (Mezzina, Molfetta 1984), La cortina dei cedri (La Vallisa, Bari 1986), Questo ritmo sommesso (La Vallisa, Bari 1989), Note ai margini di una pena (La Vallisa, Bari 1991), Quasi un diario (Bastogi, Foggia 1991), Il dolore, il sorriso (Il laboratorio delle arti, Milano 1995), Poesie 1980-1996 (Mezzina, Molfetta 2000), La pioggia imminente (Mezzina, Molfetta 2000), Omaggio a Molfetta nel centenario dell'Università Popolare Molfettese (Mezzina, Molfetta 2002), Segno d'aria (Mezzina, Molfetta 2003), Una stagione pensosa (Mezzina, Molfetta 2005), Le parole, i silenzi (Mezzina, Molfetta 2009), I musici di Haydin (Secop edizioni, Corato 2015), Omaggio a Molfetta nel centenario dell'UPM (Edizioni La Nuova Mezzina, Molfetta 2017) terza edizione ampliata, Versi da Milano (2022 - in M. CARACCIOLO, Il pensiero sognante, Bastogi 2021).

Bibliografia: V. LA FORGIA, La lirica di Ada de Judicibus Lisena (Mezzina, Molfetta 1998); M. I. DE SANTIS, La poesia degli istanti puri di Ada de Judicibus Lisena (Solfanelli, Chieti 2019), G. A. PALUMBO, Il dolore s'alza in coro. La poesia civile di Ada de Judicibus Lisena, in «La Vallisa», CV-CVI 2017; M. CARACCIOLO, Il pensiero sognante (Bastogi, Roma 2021); R. SIMONE, Inquietudine e incantamento ne "I musici di Haydin". Fra critica e diario, in «La Vallisa», CIII 2016; La definizione degli Istanti Puri di Ada De Judicibus Lisena, in «La Vallisa», XXXIX n.117).


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