Gianpaolo Santoro recensisce «SignorNò!» su ItaliaVera News. Alcune poesie tratte dalla nuova edizione.
Una nuova edizione è stata appena “varata”: si tratta della storica antologia SignorNò! nata, sin dalla sua prima edizione del 2012 per i tipi di SEAM e poi di PellicanoLIBRI, con una chiara posizione di contrarietà alle guerre e all’uso delle armi e oggi quanto mai attuale in rapporto anche al recente conflitto che si consuma nel cuore dell’Europa.
La nuova edizione vede la luce ancora una volta sotto la curatela di Marco Cinque, attivista e giornalista de Il Manifesto e Le Monde Diplomatique, che ha curato tutte le edizioni dell’antologia sin dalla sua prima versione; questa volta affiancato dal poeta pugliese Vito Davoli impegnato, oltre che nella parte aggiornata della nuova edizione – con la selezione di poeti contemporanei nazionali e internazionali insieme al poeta ed editore Beppe Costa – anche nella cura della nuova veste grafica che può vantare il contributo di Mauro Biani, vignettista di la Repubblica e de Il Manifesto.
Una nuova edizione quindi ricca e di pregio che riporta il tema, non solo costituzionale, del ripudio della guerra e dell’uso delle armi al centro dell’attenzione anche letteraria nella contemporaneità degli eventi attraverso la forza evocativa della poesia: «𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘕𝘰̀! è un grido dell’umanità ferita dalla guerra, da questa inutile pazzia dell’umanità esaltata da sempre, come dagli antichi romani: 𝘱𝘶𝘭𝘤𝘩𝘳𝘶𝘮 𝘦𝘵 𝘥𝘦𝘤𝘰𝘳𝘶𝘮 𝘦𝘴𝘵 𝘱𝘳𝘰 𝘱𝘢𝘵𝘳𝘪𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘪». Così scrive Margherita Hack nella prefazione al testo della prima edizione, qui nuovamente riproposta insieme all’intervento di Phil Rushton, poeta e curatore della seconda edizione insieme a Marco Cinque. Scrive quest’ultimo: «Abbiamo potuto sperimentare, negli anni, come un semplice libro possa trasformarsi in un vero e proprio progetto multimediale itinerante, capace di seminare pace in una umanità sempre più alla deriva, sempre più orfana di risposte che lascino un segno. Ogni piccola voce che si aggiungerà a questo coro e che avrà il coraggio di dire SignorNò!, contribuirà a costruire un possibile futuro di pace». E le voci sono tante!
Si sono mantenuti i contributi più rilevanti delle precedenti edizioni – quali la prefazione e introduzione dei già citati Margherita Hack e Phil Rushton – oltre a selezioni di testi di refusnik israeliani, veterani statunitensi e reduci dal Vietnam insieme ai contributi di autori quali 𝗠𝗮𝗵𝗺𝗼𝘂𝗱 𝗗𝗮𝗿𝘄𝗶𝘀𝗵, 𝗡𝗮𝗶𝗺 𝗔𝗿𝗮𝗶𝗱𝗶, 𝗝𝗮𝗰𝗸 𝗛𝗶𝗿𝘀𝗰𝗵𝗺𝗮𝗻, 𝗙𝗲𝗿𝗿𝘂𝗰𝗶𝗼 𝗕𝗿𝘂𝗴𝗻𝗮𝗿𝗼, 𝗣𝗮𝘂𝗹 𝗣𝗼𝗹𝗮𝗻𝘀𝗸𝘆, 𝗙𝗲𝗿𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗔𝗿𝗿𝗮𝗯𝗮𝗹 e altri aggiornando la nuova edizione 2022 con ulteriori interventi di poeti contemporanei (anche giovani e giovanissimi), meritevoli di integrare l’orizzonte di una sensibilità e di una posizione decisa contro l”uso delle armi per la risoluzione dei conflitti nel più generale panorama del rispetto della vita umana.
E affinché il ricorso alla poesia e alla letteratura non resti relegato nella autoreferenzialità di pubblicazioni sterili che muoiono nel momento stesso in cui nascono avendo adempiuto ad un non meglio specificato compito di semplice pubblicazione, anche questa nuova edizione, come le precedenti, mira a tradurre nel concreto i proventi che l’antologia riuscirà a ricavare. I diritti infatti saranno interamente destinati a Gazzella Onlus, associazione senza fini di lucro che si occupa di assistenza, cura e riabilitazione dei bambini palestinesi feriti da armi da guerra nel territorio di Gaza e soprattutto attraverso l’attivazione di adozioni a distanza dei bambini feriti. (www.gazzella-onlus.com).
È opportuno infine sottolineare anche la presenza di poeti della nostra Puglia fra i quali Daniele Giancane (Bari), Marco Ignazio de Santis, Gianni Antonio Palumbo e Vito Davoli (Molfetta), Maurizio Evangelista e Marta Maria Camporeale (Bisceglie) annoverati nella nuova selezione di autori nazionali contemporanei.
L’edizione 2022 è la seconda delle pubblicazioni inserite in un più ampio progetto di recupero e rilancio della storica collana Inediti Rari e Diversi, fondata dal poeta ed editore Beppe Costa e curata insieme al poeta Dario Bellezza fino alla sua morte ed oggi recuperata dallo stesso Costa e curata insieme al poeta pugliese Vito Davoli con il quale, lo scorso anno, si era dato vita al primo volume della collana, d’amori, di delitti, di passioni, (clicca qui per l'acquisto) un’antologia multilingue nata da una serie di incontri internazionali on-line durante il periodo pandemico e che ha riscosso una decisa approvazione da parte del pubblico. Il progetto, nelle intenzioni del suo storico fondatore Beppe Costa, tende a rilanciare la casa editrice Pellicano con la quale, nei decenni passati, aveva pubblicato autori del calibro di Alberto Moravia, Anna Maria Ortese, Adele Cambria, Dario Bellezza, Goliarda Sapienza, Antonino Caponnetto, Naim Araidi, Fernando Arrabal e lui stesso autore del best seller del 1984, Romanzo Siciliano.
Gianpaolo Santoro
da Libri. “Signornò”, nuova edizione 2022 in «ItaliaVera News del 03 novembre2022
La prima presentazione ufficiale è prevista per venerdì, 25 novembre 2022 presso la storica libreria Pellicano a Roma in via Gattico, 3 alla presenza di molti degli autori inclusi nella raccolta oltre dello stesso Beppe Costa, coordinatore dell'evento.
Di seguito una selezione di poesie tratte dall'antologia: un ottimo assaggio per decidere di acquistare il volume e contribuire alla giusta causa per la quale è (ri)nato.
RITA E IL FUCILE
(di Mahmoud Darwish)
Fra Rita e i miei occhi si leva un fucile.
Quelli che conoscono Rita,
s’inchinano e pregano i suoi occhi di miele divino.
Ho baciato Rita bambina,
lei si è stretta a me, lo ricordo…
I suoi capelli mi coprivano il braccio.
Ricordo Rita
Come l’uccello ricorda la sua fontana.
Oh, Rita!
Un milione di immagini
Un milione di uccelli
Un milione di appuntamenti
Sono stati assassinati da un fucile.
Il nome di Rita, festa per le mie labbra.
Il corpo di Rita, nozze per il mio sangue.
Per due anni, mi sono perduto in lei.
Per due anni lei si è distesa sul mio braccio,
uniti nel fuoco delle nostre labbra,
siamo resuscitati per due volte.
Oh, Rita!
Chi avrebbe potuto sciogliere i nostri sguardi,
prima che si levasse un fucile?
Oh, notte di silenzio!
C’era una volta…
Una luna è calata all’alba…
Lontano, in occhi di miele
E la città ha cancellato Rita e le canzoni…
Fra Rita e I miei occhi, si leva un fucile.
(in AA. VV, La terra più amata. Voci della Palestina, Manifesto Libri, Roma, 2002)
SE SCRIVERE SERVISSE
(di Beppe Costa)
La morte non è eguale per tuttiquante stupide parole, spesso falseper immagini inimmaginabilicome non fosse mai accadutoa noi inermi e deboli non resta che imprecarementre il cielo si ribella,perché mai dovrebbe essere regolare?
Urlare al tempo che non lascia traccené memorie, mentre la storia si ripeteancora, ancora e ancoraSe scrivere potesse inceppare almeno un’armase scrivere servisse a salvarne almeno unodei tanti condannati a morteprima ancora d’iniziare a viverelo farei, continuerei a farlourlando al cielo ogni singolacocente disperazione.
UNA CAREZZA(di Marco Cinque)
Dove sono le tue voci, i tuoi cantidove i tuoi versi spezzati dal dolorecon gli occhi bagnati dalle poesiedei tuoi figli oppressi e umiliati?Dove l’indignazione, la vergognaper aver strappato via il sole dal cielogli ulivi dal corpo della tua memoriai bambini dalle loro madri e padri?Ti guardo come una ferita apertacome cicatrice d’intere generazionicome una radice divelta dal futurocome un volo di farfalla senza ali.Non rispondermi, no, non c’è bisognoconosco la verità, so bene dell’ingannodi questo sentiero di sangue mai rappresola carne dei sogni smembrata dalle bombe.Volgi il tuo sguardo di supplichea questo mondo corrotto e complicetu che non chiedi altro che esistereper abitare la libertà del tuo respiro.Oh madre, oh sorella, oh figlia amataoh Palestina, esiliata anche dai pensiericome posso donarti ancora una carezzache possa germogliare nel tuo sorriso?
GERARCHIE
(di Mauro Macario)Dagli un cappelloe una palettache sia vigileusciere o bidellosi sentirà un generalepensa ai generaliche si sentono Dioe scatenano sulla terral’inferno preventivoper riportare la democraziadagli ossari comunialla Borsa di Wall Streetogni litro di benzinaè succo di bimboun pieno corrispondea un asilo frullatopoi inorridiamoal traffico d’organi
DAL SANTUARIO(di Marco Ignazio de Santis)
Quando l’avidità di plutocrati e finanzieriespropria la giovinezza di mille e mille ragazzie s’inginocchia squallida alla dea Mammonae affama e uccide le moltitudini misere della terra,nella tenebrosa babele dei chierici asservitisparute appaiono le sacche di resistenza,santuari ove le Muse si danno appuntamentoper carpire un riverbero della musica cosmica,per conservare una traccia della sacra bellezzae passare la fiaccola dell’antica passioneai rari naviganti d’Argo.
Così la nevrosi si riscattanel solco della paginae alza i suoi vessillicontro la follia del mondo.
(da Dal santuario, Helicon, Arezzo 2014)