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Il commento di Marco Cinque alle mie "Contraddizioni"

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In occasione dell'uscita di un'edizione speciale di Contraddizioni, corredata con giudizi e letture critiche, liberamente scaricabile in formato elettronico o acquistabile in formato cartaceo su Amazon ai links indicati in calce, riportiamo di seguito un nuovo punto di vista, questa volta una nuova e inedita lettura ad opera della prestigiosa penna di Marco Cinque , poeta, scrittore, attivista, musicista e intellettuale romano, giornalista per Il Manifesto , che così scrive: «Ho letto con molto interesse e curiosità la raccolta poetica  “Contraddizioni”, di Vito Davoli, ma premetto che non voglio entrare in una dimensione critico-letteraria, non ne ho le competenze e inoltre temo che, in questi termini, sarebbe comunque un contributo stucchevole e inutile. Infatti sono quasi convinto che, se si tenta di spiegarla, la poesia si spezza o finisce in rovina. Per questo evito di addentrarmi in autopsie e vivisezioni di un linguaggio che, per sua natura, risulta inafferrabile, indefi...

Scontornando l'Istante Puro nella poetica di Ada de Judicibus Lisena

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Se, utilizzando un linguaggio decisamente poco ortodosso quale quello degli slang s giovanili, dicessi che la poesia di Ada de Judibus Lisena è una poesia “carica a pallettoni” probabilmente mi dareste del pazzo. E probabilmente con ragione. Eppure quell’idea – propugnata e sottolineata a più riprese da parte della critica – di una poetica aristocratica, posata, dal forte senso della misura e del pudore, in merito alla produzione della poetessa molfettese, non credo e non pare soddisfi a pieno la definizione di un atteggiamento umano, di una riflessione e anche di un dissidio interiore che non si esauriscono in se stessi ma che mi paiono parte integrante e addirittura fondante della poesia di Ada de Judicibus. Per carità: tutto verissimo! Soprattutto se ci si sofferma sull’approfondimento stilistico e formale di quella poetica e sulla vocazione alla ricerca della "parola perfetta" per l’espressione di quel preciso sentimento o stato d’animo. Probabilmente però mancava il pas...

Un ramo, un affluente, un bagliore. Percorsi lirici: cinque passi nella poesia di Alfredo Pérez Alencart. Una lettura possibile.

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Articolata e complessa è la poetica di Alfredo Pérez Alencart, nutrita nel contempo di profondità filosofica e di   delicatezza descrittiva, di apparente semplicità strutturale (che nell'evoluzione dei tempi sembra definirsi secondo uno schema di "contrazione" che non è certo quantitativo: non si tratta insomma del numero dei versi) e di profondità di pensiero (che tende al sacro nel senso più classico del termine e ne assume le "perimetralità" al di là della confessione in senso lirico ma ben radicata nella fede cristiana in senso umano e umanistico). Una affascinante dualità che fornisce o forse eredita la ricchezza dei germogli culturali radicati in due diversi emisferi del globo ai quali entrambi evidentemente il poeta appartiene, radici e rami, fiume e affluente, lucciola e lampo. Fatto cento del supporto ideale e filosofico fondante la poetica di Alencart, non si vuole qui svelarne i percorsi generali in un tentativo di sintesi definitiva della stessa, pe...

Introduzione a Dino Claudio

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Non a caso si utilizza la parola introduzione nel titolo di questo intervento. Perché riteniamo che, nel caso di Dino Claudio, siano più che maturi i tempi per una definizione d'insieme della produzione e della poetica dell'autore molfettese. E per riannodare i fili di un discorso letterario che ci pare lasciato in sospeso è necessario, appunto, introdurre, partire cioé dal principio per (ri)proporre e scandagliare il percorso letterario di un autore che, proprio per le sue ben connotate peculiarità, riteniamo meriti un posto di rilievo nel pantheon dei nomi che hanno dato lustro a questa città. Eppure, a considerare quanta illustre critica si sia occupata nei decenni della produzione narrativa e poetica di Dino Claudio, diremmo che probabilmente anche i confini della città starebbero troppo stretti all'Autore che di certo merita la giusta attenzione - per dirla con Alfredo Luzi - «nell'arcipelago frastagliato della letteratura italiana contemporanea». Da Giorgio Bar...

POESIE DAL CASSETTO. La recensione di Marta Maria Camporeale a "La luna spezzata" di Francesco Galasso

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«La luna spezzata", suddivisa in sei sezioni, dieci poesie per ogni parte del volume, esplora le grandi domande che accompagnano l'esistenza di ognuno di noi (da dove veniamo? chi siamo? verso dove siamo diretti?), mostrando come attraverso lo strumento della parola in versi è possibile mettere a fuoco i valori più importanti della vita». La silloge dal titolo La luna spezzata (Interno Libri Edizioni 2021) di Francesco Galasso ha la peculiarità d’essere un varco nel tempo. Rappresenta una raccolta di prime poesie, mai pubblicate, serbate nello scrigno del pudore di una gioventù affatto vanesia, come ahimè accade di questi tempi; per volontà contemperata ad esigenze di crescita e a fattori personali. Allora, perché proprio ora? Ora non per urgenza a guisa di mera pubblicazione, piuttosto per debito morale di dar luce ad un florilegio di propri versi che, come qualsiasi opera artistica, ha bisogno di respirare, diventare sequenza di pagine, vivere l’esperienza sensoriale di le...

Riaccarezzare il tempo che fu. La recensione di Marta Maria Camporeale a «Un dono inaspettato» di Fulvia Altomare

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«Quando Margherita si trasferisce in un vicolo del centro storico con suo marito Felice non sa quello che l’aspetta. Non potrebbe essere più diversa dalle persone che abitano quelle case con le porte sempre aperte, le tende lise a schermare un’intimità che non c’è. All’inizio non riesce a entrare in sintonia con Teresa, Letizia, Elisabetta, Agnese. Le donne del vicolo la guardano con diffidenza, marcano le differenze che ci sono fra di loro e le gravitano attorno, curiose. Ma un giorno tutto cambia quando alla sua porta arriva qualcuno che mai avrebbe pensato. Può un vicolo divenire persona, oggetto o parte integrante della vita di qualcuno? Quanto amore origina al suo interno? Quanto odio, dolore o riconoscenza genera e alimenta nello scorrere del tempo?» Un giorno di novembre conosco virtualmente Fulvia Altomare, coincidenze prettamente letterarie. L’amicizia in tempi brevissimi diventa reale. Fulvia mi accoglie nel suo mondo, nella sua dimensione. Il suo domicilio sembra fuori dal t...