Post

Simone Principe legge Beppe Costa

Immagine
È un legame generazionale significativo quello che si consuma al di là degli scarti del tempo e del vissuto raccogliendosi attorno al comune sentire e condividere l'esistenza, anche un solo tratto, attraverso la poesia. E così il giovane poeta Simone Principe , che si accinge a pubblicare la sua opera d’esordio, sfoglia la silloge del poeta Beppe Costa ( Il poeta che amava le donne (e parlava coi muri ), Pettirosso , 2019, pp. 154, euro 12.00) e fissa su carta ciò che già è rimasto incollato alla pelle dell’anima. Simone Principe legge Beppe Costa Il bisogno di donare, è un vero e proprio sentimento, che si è fatto verbo, come in principio Dio. Verbo e Logos indicano la “parola” (in latino verbum e in greco logos ), per di più logos ha anche il significato di “pensiero”, quello che ci coinvolge anche emotivamente, portandoci a tramutarlo, appunto, in parola. «(…) sul finire del giorno / vorrei ancora tempo / per inventare parole / che possano ridare / un sorriso un pane un sole...

Tre poesie di Jorge Valdés tradotte in italiano

Immagine
Jorge Valdés Díaz-Velez è poeta e diplomatico messicano, nato a Torreón nel 1955. È stato insignito del Premio Nazionale di Poesia Aguascalientes  nel 1998 per la silloge La puerta giratoria (La porta girevole), Ed. J. Moritz, Alicante (Messico) 1998, successivo al Premio Latinoamericano Plural del 1985. Successivamente ha conseguito anche il Premio Internazionale di Poesia Miguel Hernández. Comunidad Velenciana (2007) e il Premio Iberomaericano di Poesia Hermanos Machado  del 2011. Nello stesso anno ha pubblicato un'antologia delle sue opere tra le quali, oltre quelle appena citate, ricordiamo Aguas territoriales (1988), Cuerpo certo (1995), Jardines sumergidos (2003), Cámara negra (2005), Los alebrijes (2007), Otras horas (2010), Mapa mundo (2011). È stato tradotto in diverse lingue tra cui, oltre l'italiano, il francese , l'inglese e il portoghese.  Grazie alla sua attività diplomatica presso il Ministero degli Esteri messicano, è stato rappresentante cu...

L'intellettuale molfettese Enrico Panunzio nel ricordo del poeta ed editore romano Beppe Costa

Immagine
Può capitare e capita di sfogliare per caso qualche pagina ricca di pensieri, cesellata in un italiano ricercato e forbito che affascina. Può capitare e capita di imbattersi in qualche poesia strutturata in versi che catturano intimamente. E si è naturalmente portati a chiedersi chi ne sia l’autore. Può capitare e credo capiti piuttosto spesso che un cittadino molfettese, posto di fronte a un testo di Enrico Panunzio, non sappia neppure chi ne sia l’autore. Eppure siamo di fronte a uno dei più illustri personaggi della nostra città il cui contributo alla letteratura italiana non è cosa da poco. In un recente saggio di Marco Ignazio de Santis edito sulla prestigiosa rivista letteraria La Vallisa (n.116 -2021), lo studioso molfettese dà notizia di una lettera di Gaetano Salvemini a Giacinto Panunzio , padre di Enrico, nella quale così si congratula per la nascita del figlio: « Tante, tante congratulazioni e auguri per l’erede! La vita comincerà ad avere per te un altro significato! R...

«La poesia delle donne in Puglia» a cura di Daniele Giancane: un contributo fondamentale da cui partire.

Immagine
Potrebbe sorgere legittimamente la domanda: ce n’era bisogno? Direi di sì ed è bene dirlo chiaramente: assolutamente sì! Un’antologia selezionata che attraversa almeno tre generazioni, disegnata magistralmente dalla penna attenta e competente del “professore della poesia” sotto il focus “di genere” (parola che detesto ma che in qualche modo risulta efficace alla comprensione generale) tutta declinata al femminile: di questo si tratta. Di un fondamento indispensabile per un qualunque prosieguo critico che attraverso questo particolare taglio voglia approfondire la produzione poetica contemporanea in Puglia. E a dirlo è proprio il curatore della raccolta: « È una prima “apertura”, una traccia sulla quale – si spera – autori e autrici vorranno in futuro lavorare, per definire, integrare, per passare altresì dalla semplice antologia allo studio critico » rivelando così la generosità di un contributo che si propone a tutto vantaggio di approfondimenti critici successivi aprendo una nuova ut...

Riflessioni su "L'inutilità utile della poesia", incontro-dibattito su Interzona News del 21/03/2022

Immagine
 La definizione di una utilità della poesia presupporrebbe l’identificazione di cosa sia poesia. Perché se ne comprenda l’utilità dovrebbe essere necessario sapere che cosa dovrebbe essere utile e a cosa dovrebbe essere utile. Al di là di una infinita letteratura sulle possibili definizioni di poesia che non citerò in questa sede accodandomi ad altri amici che pur nei loro interventi hanno cercato di definire e mettere a fuoco lo sguardo su questo possibile “fermo immagine”, credo di poter dire che la poesia è ciò che essa stessa diviene. Sapendo comunque di non aver detto praticamente nulla. Preferisco pertanto proporre il testo di Daniele Giancane Che cos’è la poesia, Tabula Fati 2021, certamente voce autorevole a cui fare riferimento con fiducia per poter avere un perimetro entro cui assestare una riflessione di questo tipo. Detto questo mi spingo in un senso un po' diverso, forse provocatorio, e condivido questa riflessione così com’essa è maturata di fronte alla sollecitazione...

Più di ciò che è stato conta "Quel che resta". Un possibile viaggio nella poesia di Giulia Notarangelo.

Immagine
Se è vero, com'è vero, che in ambito grafico, per esempio, il miglior risultato si ottiene sottraendo e non aggiungendo elementi; se è vero, com'é vero, che esteticamente la forza del cosiddetto "vedo-non-vedo" sta nella potenza dell'immaginazione esercitata su ciò che non si vede più che nel dato oggettivo osservato; se è vero, com'é vero, che letterariamente il fascino del non detto racchiude in sé e contiene la "verità vera" più di mille parole enunciate descrittivamente ad esaurimento di ogni minimo dettaglio, allora sarà opportuno utilizzare questa chiave di lettura per una poesia e una poetica, come quella di Giulia Notarangelo che, attraverso la scelta di quel lemma, in quel verso concentra la struttura linguistica consentendo - quasi paradossalmente - un ampliamento degli orizzonti "ottici" e immaginifici dentro i quali ciò su cui l'attenzione si accentra è lo spazio vuoto fra le cose, i segmenti di tempo "aperto" fr...

Il commento di Marco Cinque alle mie "Contraddizioni"

Immagine
In occasione dell'uscita di un'edizione speciale di Contraddizioni, corredata con giudizi e letture critiche, liberamente scaricabile in formato elettronico o acquistabile in formato cartaceo su Amazon ai links indicati in calce, riportiamo di seguito un nuovo punto di vista, questa volta una nuova e inedita lettura ad opera della prestigiosa penna di Marco Cinque , poeta, scrittore, attivista, musicista e intellettuale romano, giornalista per Il Manifesto , che così scrive: «Ho letto con molto interesse e curiosità la raccolta poetica  “Contraddizioni”, di Vito Davoli, ma premetto che non voglio entrare in una dimensione critico-letteraria, non ne ho le competenze e inoltre temo che, in questi termini, sarebbe comunque un contributo stucchevole e inutile. Infatti sono quasi convinto che, se si tenta di spiegarla, la poesia si spezza o finisce in rovina. Per questo evito di addentrarmi in autopsie e vivisezioni di un linguaggio che, per sua natura, risulta inafferrabile, indefi...

Scontornando l'Istante Puro nella poetica di Ada de Judicibus Lisena

Immagine
Se, utilizzando un linguaggio decisamente poco ortodosso quale quello degli slang s giovanili, dicessi che la poesia di Ada de Judibus Lisena è una poesia “carica a pallettoni” probabilmente mi dareste del pazzo. E probabilmente con ragione. Eppure quell’idea – propugnata e sottolineata a più riprese da parte della critica – di una poetica aristocratica, posata, dal forte senso della misura e del pudore, in merito alla produzione della poetessa molfettese, non credo e non pare soddisfi a pieno la definizione di un atteggiamento umano, di una riflessione e anche di un dissidio interiore che non si esauriscono in se stessi ma che mi paiono parte integrante e addirittura fondante della poesia di Ada de Judicibus. Per carità: tutto verissimo! Soprattutto se ci si sofferma sull’approfondimento stilistico e formale di quella poetica e sulla vocazione alla ricerca della "parola perfetta" per l’espressione di quel preciso sentimento o stato d’animo. Probabilmente però mancava il pas...