«Una svestizione intima e pubblica»: Mauro Macario legge «Carne e Sangue»

Carne e sangue , finalmente! Un titolo che è una svestizione intima e pubblica, che si libera di quella corazza pseudo spiritualista tutta italica onnipresente in tanta poesia che invece di essere l’arte più in sincronia con il proprio corpo e le sue pulsioni passionali, rivolge sempre gli occhi al cielo assolvendo al un dovere catto-scolastico che gli impone di ascendere a un concetto trito e mistificatorio di sublimazione. Mauro Macario È un equivoco ipocrita e culturale che in altri paesi da tempi immemorabili non è più praticato come unico binario di percorrenza obbligata. Sappiamo bene che la laicità, il riconoscere la propria provvisorietà mortale, è una fonte di poesia e di vera spiritualità che attraverso il mito o il mitizzare crea dimensioni struggenti d’espressione credibile e riscontrabile, toccando un corpo che diventa sogno, ma sogno tangibile fatto di odori e sapori. Questa opera di Vito Davoli è un diapason che vibra a pelle viva, non è una reliquia app...