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Marco Cinque legge «Incastri»

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Marco Cinque legge Incastri , da Contraddizioni , edizioni Leucò 2001 Musiche di Stefano Cinque. INCASTRI    Nel pugno s’incastra questa mia violenza di parole mute.    Come rabbia senza dove scoppiare implode cieca qui e arrossisce i contorni di un’altra creatura.    E tu vai avanti trascinando dietro una corda libera.    Non seppi tirare né il capo né il cappio e adesso che vorrei solo seguirti nella rabbia ho incastrate le mani.

Rodolfo Lettore legge «Madri»

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Rodolfo Lettore legge Madri , da Contraddizioni , Edizioni Leucò 2001. Video realizzato nel giugno 2022 MADRI  Madri dei miei peccati e di ogni desiderio, dove siete? Madri che partorite senza posa stanchi destini in tempi irrealizzati.  Non ho memoria di sentieri scelti: solo di scorciatoie da spianare tirando erbacce al dorso dei ciglioni. Madri, io sono solo  e dovrei vergognarmi di quest’urlo? Io non riesco a sentire il mio lamento: lo vado propagando come il corvo che più di ogni altro crede nel suo canto.  Madri, sono lì immobile sgargiante e fluido come il fantasma di Münch, livido e impreciso come il ragazzo di Shiele madri, sono soltanto un figlio controtempo, un inno alla vittoria prima della battaglia, al silenzio una voce in controcanto.  Madri, forse non sono e non sarò che un intimo e raccolto risvolto di qualcosa. Appartengo ad ogni Storia che sia stata consumata, un datario con in calce tre puntini...

Un percorso possibile fra le stanze di «Mr.me» di Maurizio Evangelista

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Mr.me è la più recente fatica letteraria del giovane poeta biscegliese Maurizio Evangelista . Converrà subito fissare alcuni punti fermi e sgomberare il campo da alcuni probabili fraintendimenti prima di intraprendere un percorso possibile nell'attraversamento delle stanze nelle quali si organizza e si struttura la silloge. Le radici letterarie nelle quali il giovane biscegliese affonda il consolidamento delle proprie matrici culturali prescindono quasi completamente dalla tradizione letteraria italiana propriamente intesa. Non sarà utile pertanto accostarsi a questo percorso muniti di quelle chiavi di lettura; men che meno di farlo per riuscire a comprendere tutto di tutto, come sostiene il prof. Daniele Giancane presentando questo testo nell'ambito dei Lunedì Letterari de La Vallisa . La forte evocatività unita alla indiscutibile originalità dei versi di Evangelista spinge il lettore a godere innanzitutto di questa poesia sul piano estetico, architettato e strutturato seco...

Beppe Costa legge «Notturno della stanza e della terra»

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Beppe Costa legge Notturno della stanza e della terra , tratto da Contraddizioni, Leucò 2001. NOTTURNO DELLA STANZA E DELLA TERRA  Stasera vorrei non dormire, trascorrere la notte banchettando fra vassoi di stelle e brocche di luna, tuffarmi a bocca piena nei segreti che questo aprile gravido di nuove primavere dischiude fra gli inquietanti rossori delle nubi.                      Io mi rivolterei                     fra polveri divine se potessi,                     ma il fango mi è più congeniale:                     ne adoro le crepe.  Stasera saprei esplorare le vene lucenti delle lenzuola, ogni singolo mistero della notte, lanciarmi a capo fitto nell’agone che questa stanza applaude di me contro me stesso quello del mondo fuori contro quello della stanza.    ...

Daniele Giancane su «Carne e Sangue»: una proposta poetica di spessore

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Vito Davoli, che già pubblicò nel 2001 il testo Contraddizioni – che ebbe notevoli letture critiche – libro recentemente ristampato, propone una nuova silloge: Carne e sangue , che presenta molteplici motivi di interesse. Anzitutto, occorre rimarcare l’unità stilistica del volume: non si individuano – come spesso accade in tanti libri di poesia – gli ‘alti’ e i ‘bassi’, ovvero alcune poesie davvero riuscite ed altre di valore inferiore. Qui l’approccio estetico e il ‘tono’ generale sono sempre identici e si risolvono in un fitto monologare: la musa di Davoli è in una scrittura tendente al ‘discorso’, all’interrogazione esistenziale. Non – quindi – il breve testo che illumina e stordisce (diciamo alla Juan Ramon Jimenez o, per altro verso, alla Giuseppe Ungaretti di Porto sepolto) e neppure, in verità, il testo che tende al poema (alla Neruda). La misura dei testi di Davoli è di venti/trenta versi o giù di lì (solitamente, tranne qualche eccezione). In realtà già nel testo di apertura,...

«A un certo punto andava detto»: Enio Minervini legge «Appunti di un buonista»

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Ad un certo punto qualcuno bisognava che lo dicesse; e Vito Davoli lo dice.  Lo dice che il discorso razzista e discriminatorio di chi vuole chiudere le frontiere alla sofferenza umana e lasciare morire chi fugge da sofferenze inimmagi-nabili non può agire nel discorso pubblico e privato in modo indisturbato. Lo dice che il ricatto retorico del buonismo è solo un ricatto disonesto; e ai ricatti bisogna sempre avere la forza di sottrarsi. Lo dice in una lunga conversazione sui social sviluppata prima della pandemia. Ma l’eco delle sue parole risuona ancora oggi mentre migliaia di migranti passano un feroce inverno al confine dell’Unione europea, tra la Polonia e la Bielorussia, riflettendo ad un mondo distratto l’immagine di donne, uomini e tanti, tantissimi bambini che muoiono di freddo e fame in faccia alla nostra indifferenza. Lo dice Vito ad un interlocutore sordo, assordato dalle stesse parole che gli rimanda. V. DAVOLI, Appunti di un buonista. Dialoghi social: migrazioni, diri...

«Il pensiero sognante»: Marina Caracciolo legge Ada de Judicibus Lisena

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È un testo particolarmente sentito e partecipato quello che Marina Caracciolo affida ai tipi di Bastogi col titolo Il Pensiero Sognante. La poesia di Ada de Judicibus Lisena , appena edito. Un ulteriore, profondo contributo analitico e critico che si aggiunge alla già ragguardevole produzione critica a proposito dell’opera della poetessa molfettese che passa attraverso gli importanti contributi monografici di Vincenzo La Forgia e di Marco Ignazio de Santis , senza trascurare un percorso che negli anni ha visto cimentarsi nella lettura della de Judicibus nomi quali Giorgio Barberi Squarotti, Mario Dentone, Domenico Cara, Daniele Giancane, Elena Bono, Vincenzo Cardarelli, Vittoriano Esposito, Anna Santoliquido, Giovanni de Gennaro e altri, tutti inseriti in un opportuno indice dei nomi che offre la possibilità di affrontare percorsi critici secondo prospettive diverse e variegate. Particolarmente presenti nel testo i sentieri aperti negli anni da  Marco I. de Santis  e ...

La tenerezza del lupo: il commento di Mauro Macario alla mie «Contraddizioni»

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Caro Vito, ho letto attentamente il tuo bel libro. Non si tratta di «sforzi letterari», come tu li definisci: sono compimenti avvenuti con maestria e rispettabilità e d'altra parte i commenti critici di cui hai goduto lo confermano ampiamente. Li ho letti dopo essermi immerso a lungo e spesso in modo ripetuto nei tuoi versi.  Mauro Macario Non so perché, mi viene in mente di dirti che sei un poeta mosaicista , forse perché a fine libro mi sono reso conto di questo lavoro a incastro, poesia dopo poesia, fino a formare un solo grande mosaico di luci e ombre. Quasi tu avessi pianificato il disegno fin dall'inizio e senz'altro non è così perché la poesia non permette pianificazioni. Ma c'è una pittura interna che s'incontra con quella esterna, una commistione tra due paesaggi morfologici che si fondono in una sincronia di suoni e immagini tra cinema e canto. Canto a volte ispanico per quella calda meridionalità che è un genoma meteopoetico incorporato. Ti preferisco da ...

Simone Principe legge Beppe Costa

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È un legame generazionale significativo quello che si consuma al di là degli scarti del tempo e del vissuto raccogliendosi attorno al comune sentire e condividere l'esistenza, anche un solo tratto, attraverso la poesia. E così il giovane poeta Simone Principe , che si accinge a pubblicare la sua opera d’esordio, sfoglia la silloge del poeta Beppe Costa ( Il poeta che amava le donne (e parlava coi muri ), Pettirosso , 2019, pp. 154, euro 12.00) e fissa su carta ciò che già è rimasto incollato alla pelle dell’anima. Simone Principe legge Beppe Costa Il bisogno di donare, è un vero e proprio sentimento, che si è fatto verbo, come in principio Dio. Verbo e Logos indicano la “parola” (in latino verbum e in greco logos ), per di più logos ha anche il significato di “pensiero”, quello che ci coinvolge anche emotivamente, portandoci a tramutarlo, appunto, in parola. «(…) sul finire del giorno / vorrei ancora tempo / per inventare parole / che possano ridare / un sorriso un pane un sole...