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Sfumature distoniche e oscillazioni nell'architettura de «Il Tempo della Carestia» di Gianni A. Palumbo

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C'è da dire, senza tema di smentita, che raramente si ha la possibilità e la fortuna di imbattersi in testi poetici di spessore e intensità come questi elaborati ne Il tempo della Carestia di Gianni Antonio Palumbo. La silloge, edita da Tabula fati nel 2023, è stata già salutata da più parti come un'opera di particolare rilievo letterario ed è certamente il caso di sottolineare che accanto all'orizzonte letterario, l'opera propone una serie di percorsi possibili all'interno dei quali la "giostra" contenutistica ed emotiva architettata dall'autore trova piena rispondenza e conferma nell'impianto generale della raccolta: ripropone in piccolo, in ciascun microcosmo - che sia letterario, filosofico, sociale, valoriale, spirituale, linguistico, ideale e perfino "politico" - ciò che, più in grande, ci è parso costituire l'architettura vera e propria dell'intera opera. Una continua oscillazione che si nutre della nuda verità del sentim...

Pubblicata a Panama la mia traduzione italiana alla poesia 𝙀𝙡 𝙩𝙧𝙪𝙚𝙣𝙤 𝙥𝙧𝙤𝙢𝙚𝙩𝙞𝙙𝙤 di Giovanna Benedetti

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La poetessa panamense Giovanna Benedetti pubblica la mia traduzione italiana al suo poema El trueno prometido , tratto dalla raccolta Entonces, ahora y luego del 1992 e così scrive: « Vito Davoli ha hecho una maravillosa versión al italiano de mi poema “El trueno prometido”. Ha conseguido que truene el rugido del jaguar en cada verso de esa lengua hermosa y vital. Grazie mille, caro Vito, per questo bellissimo regalo ». Riporto di seguito il testo in versione originale castigliana e nella mia traduzione italiana ringraziando Giovanna Benedetti per la scelta e la pubblicazione della mia versione. EL TRUENO PROMETIDO    Este enorme continente es un jaguar dormido. Un felino agazapado y ubicuo que aguarda en cada pie de tierra su momento. Su mandíbula está tensa: tiembla embozalada como lengüeta mordaz en sus estigmas. Y sus garras se hunden en las profundidades carnales del instinto. Y su espléndida pelambre manchada de simiente y sangre cruda respira desencadenando soles de ...

"Esercizi di Realismo Terminale" a New York sulla rivista iberofona «Nueva York Poetry Review»

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I miei 𝘌𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘻𝘪 𝘥𝘪 𝘙𝘦𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘛𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢𝘭𝘦 approdano a New York grazie alla rivista iberofona Nueva York Poetry Review in lingua originale e in traduzione spagnola. Con orgoglio ed emozione ringrazio l'intera redazione della rivista e in particolare la direttrice Mar Russo per il generoso spazio riservatomi e il poeta e amico Alfredo Pérez Alencart per la segnalazione e la curatela della colonna. A questo link è possibile visionare la pagina della rivista in lingua originale spagnola: https://www.nuevayorkpoetryreview.com/Nueva-york-Poetry-Review-3688-161-poesia-italiana-vito-davoli- Riporto di seguito la traduzione del testo spagnolo pubblicato nella rivista e nella corrispondente pagina social che così recita: Invitación a la lectura: Invitamos a los lectores de Nueva York Poetry Review a sumergirse en los Ejercicios de Realismo Terminal de Vito Davoli. Descubre en estos poemas una fusión de la profundidad emocional y conceptual, reflejando la resistenc...

MAURO DE PASQUALE (ri)legge e presenta 𝘾𝙖𝙧𝙣𝙚 𝙚 𝙨𝙖𝙣𝙜𝙪𝙚 a Bisceglie

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Di seguito la relazione tenuta dal prof. Mauro De Pasquale il 6 marzo 2024 in occasione della presentazione di Carne e sangue presso l' Opera Don Uva di Bisceglie nell'ambito della manifestazione DIVERSI INVERSI a cura del Circolo dei Lettori di Rosa Leuci e Ida Lucia Musci. È complessa la poesia di Davoli. Molto. E la complessità si proclama già dalla copertina di Carne e Sangue . La quale riproduce un quadro famoso di Tiziano: L’amor sacro e l’amor profano . Ma con una variante importante, significativa. Nel quadro di Tiziano infatti la posizione delle due figure femminili, quella vestita e la venere nuda, sono situate in posizione inversa: l’amor sacro a sinistra dell’osservatore, l’amor profano alla destra. Un pasticcio? Un refuso editoriale? Nemmeno per sogno. La scelta dell’autore è voluta, pienamente consapevole. Perché la copertina è già metafora, del libro. Per Davoli, infatti, la realtà può essere tranquillamente intercambiabile, e illusoria, e come Penelope può sn...

Prefazione a "CUOREMOTO" la nuova antologia solidale curata da SANTA VETTURI

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Sperimentare il mondo, farlo diventare nostro e diventarne parte Ha un senso il mettersi e lo stare insieme quando si parla di poesia. Evanescente a volte, certo; altre volte un po’ forzato ma radunarsi attorno alla traduzione concreta di un impegno che, in un modo o nell’altro, generi un risultato tangibile vuol dire anche implicitamente ammettere e condividere un senso e un valore della poesia – e direi anche un potere – nel trasmettere la concretezza dell’esperienza umana, di andata e di ritorno, e nel veicolare emozioni e significati che vanno al di là della superficie estetica e teorica. Da tempo l’infaticabile curatrice Santa Vetturi ci ha abituato ad iniziative che, raccogliendo attorno alla poesia poeti di estrazione, spessore, provenienza ed estetica differenti – anche molto distanti gli uni dagli altri – si traducono in gesti concreti che finiscono in modo del tutto appropriato a “colpire nel segno”, a raggiungere gli obiettivi predeterminati. Detesto usare il termine benefi...

ANGELA DE LEO legge l'inedito 𝑰𝙣𝒔𝙞𝒆𝙢𝒆

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INSIEME Avremmo visto insieme cuocersi questo cielo addosso a noi perché da terra non sapemmo staccarci.  Saremmo stati fino al cuore marci perché davvero angeli noi non lo fummo mai ma purulenti confessarci eroi perché ancora ci preme oggi e chissà fin quando poter stare insieme.   Insieme è già tutto: sogno, aspirazione, promessa. Ma non la realtà. Il condizionale passato è d'obbligo. Il plurale pure.  Insieme avremmo visto : il cielo bruciare perché eravamo creature di terra, ma sapevamo guardare in alto. Saremmo stati marci fino al cuore, potentissima immagine di due che sanno realmente tutto di sé senza finzioni e inganni o illusioni. Senza orpelli: non angeli né eroi. Eppure l' unica condizione che preme ad entrambi è poter stare insieme a tempo indeterminato.  Splendida dichiarazione in versi di un poeta che non ama l'ovvio, il banale, lo scontato. E tutto sembra capovolto per sfiorare l'indicibile, l' incommensurabile... (a Vito Davoli in dono per ...

ANGELA DE LEO legge l'inedita dialettale “La pézzə”

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«Come i panni bagnati ad asciugare / Tengo l’anima appesa alle unghie / Dei piedi di Cristo» . La poesia comincia con una similitudine efficacissima nella visione realistica dell’anima del poeta che grondante acqua giunge “appesa” alle unghie dei piedi di Cristo. «Fino a quando resta umida s’allunga / Ma è proprio quando è asciutta che si stringe» . Ancora una visione realistica sconcertante perché si parla di anima non di un panno bagnato, pure rende perfettamente l’idea dell’effetto che essa sortisce quando da panno “umido” diventa “asciutto”. La pézzə* Cómə a lə pênnə mbùssə ad assəquá Ténghə l’ênəmə appèəsə a rədd’ùgnə Də lə pìətə də Crìstə. Fìnghə a qquênnə stè ùmətə s’allónghə Ma è pròptə quênnə è assùttə ca sə strèngə. Sècca sècchə e pəccənónna pəccənónnə Tênnə è ca pì’ pagáurə Ca cùrə péətə la scàzzə E la rədàuscə a ppézzə Mê ájə nèn zó bbùənə ad appləzzá stù mùnnə. * Si ringrazia per la supervisione al testo dialettale il prof. Marco Ignazio de Santis Il dramma è proprio n...

𝘓’𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘢𝘱𝘰𝘷𝘰𝘭𝘵𝘰 di PATRIZIA AMALFI. Quell’istante che non è ancora scelta.

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Per essere una opera prima in poesia, questo  Amore capovolto  "tradisce" da subito una padronanza di linguaggio che è caratteristica e veicolo fondamentale nell'architettura semantica che pare essere un punto nodale nelle intenzioni dell'autrice. L'esperienza letteraria di Patrizia Amalfi, tanto come insegnante quanto come scrittrice, consente che si stagli ben distinta, da subito, una chiarezza espositiva che non è affatto semplicità lessicale quanto abile gioco lirico che indovina l'intenzionalità e l'esecuzione della "cattura" del lettore di poesia sin dai primi versi. Già in  Questa notte, poesia che apre la raccolta , si intravedono alcuni elementi significativi che segnano evidentemente tanto i paradigmi di riferimento della poetessa quanto la sua postura e il metodo di utilizzo. Nel corso dell’intera silloge, infatti, si ritrovano espressioni formulari mutuate da contesti diversi: quello biblico e liturgico, per esempio, in  «caduta dall’...